Renato Brivio: il Capitano!

Renato Brivio (Binasco 6 maggio 1944) è nel buon numero di ragazzini dediti a frequentare il Palazzo del ghiaccio di via Piranesi che si innamorano dell’hockey. Entra a far parte dei giovanissimi del Milaninter HC avviati al nostro sport da Aldo Federici. Le prime stagioni sono tutt’altro che semplici, ma le agguerrite e più esperte Amatori e Bocconi costringono i Federici boys a crescere rapidamente.

A destra di chi guarda; in piedi Aldo Federici, sotto Renato Brivio. (foto di Alberto Pedrazzi).

Nel 1960, la squadra ha nel frattempo mutato denominazione in Diavoli HC Milano, avviene il sorpasso sui cuginetti. Con il sedicenne Renato emergono Bandiera, Minutello, Talamona e Bonometti, ciononostante nella fase finale del campionato allievi i Diavolini devono accontentarsi della medaglia di bronzo. Il titolo va alla SSV Bozen, secondo il Bolzano (in porta c’è il diciottenne Franco Viale). Va specificato che, non esistendo un campionato juniores, negli allievi giocano anche diciottenni che inevitabilmente fanno la differenza, vedi gli attaccanti SSV Norbert Koler e Klaus Zelger.

La stagione successiva, con il chiaro intento di puntare allo scudetto di categoria, Renato in compagnia di Minutello, Mario Prosperi, Talamona e Sassi, lascia i Diavoli per l’Amatori. La scelta non darà il frutto sperato, l’Ortisei, metà squadra in Nazionale allievi, è una corazzata inaffondabile e sulla pista di casa si conferma campione.

Allievi Amatori Milano 1960/61. Renato Brivio è il terzo in piedi da sinistra.

Il nostro René è sempre tra i migliori, nel febbraio del 1961 in occasione del torneo di Innsbruck indossa la maglia azzurra. In questa rappresentativa allievi trova come compagni di squadra giocatori con cui incrocerà i bastoni nel prosieguo della carriera; tra gli altri: Robert Gamper, Lucio Brugnoli, Bruno Ghedina, Werner Holzner, Giampietro Marini, Ferruccio Pasolli. Il 5 marzo a Foppolo altra presenza nella giovanile contro la Svizzera (3-3). Oltre a Brivio, grande festa per i migliori della scuola Piranesi: Riccardo Bandiera e Gianfranco Rigamonti (Amatori Milano), Luciano Nucci ed Ernesto Paracchini (Ambrosiano). La settimana successiva, al Palazzo vs Ascona, esordio in prima squadra con l’Amatori.

Da sinistra in piedi: Renato, Nucci e Gianfranco Rigamonti, in prima fila Ernesto Paracchini e Bandiera a Foppolo.

Nel 1961/62 il ritorno ai Diavoli e il salto in prima squadra. A diciassette anni e mezzo Renato fa il suo esordio a Friborgo nella Coppa Mauroux contro il Villars. E’ il 28 ottobre 1961, lo stesso giorno in cui si apre il Palazzo del ghiaccio di via Piranesi. Diavoli manco uno straniero e alle spalle solo allenamenti a secco, in quegli anni accadeva anche quello!

Diavoli 1961/62. Renato è il secondo in prima fila tra Crotti ed Ernesto Paracchini.

Un mese dopo debutto al Piranesi con i finlandesi del TPS Turku, Renato gioca in difesa con Bedogni, in attacco è arrivato dal Canada Dino Leggio, ma i gol vengono tutti del trio delle meraviglie ABC.

Da “La Gazzetta dello Sport”.

A Bolzano l’esordio in serie A, il suo compagno di linea è Igino Larese Fece, i Diavoli espugnano il PalaFiera 6-4.

Da “La Gazzetta dello Sport”.

Nel massimo campionato gioca tutte le dodici partite, metà delle quali in coppia con Bedogni. Biancorossi al secondo posto, il Cortina campione perde una volta sola: al Piranesi.

In dicembre gioca l’ultima Spengler a cui partecipano i Diavoli. Gli avversari sono d’alto rango, Dino Leggio segna nove reti in quattro partite, ma i Diavoli superano solo il Fussen. A causa di questa sconfitta i bavaresi “lasciano” la Coppa ai francesi, si fa per dire, dell’ACBB: terza vittoria consecutiva e Spengler definitivamente a Parigi. In febbraio convocazione in Nazionale B, due partite in Germania. Tedeschi troppo forti, a Oberstforf finisce 7-3, Renato segna due reti. Il ct Barton lo premia inserendolo nella selezione italiana che a Milano affronta la Cecoslovacchia B.

1962/63, secondo anno in prima squadra condizionato da un infortunio novembrino quando si guadagna la convocazione in Nazionale ed è costretto a saltare la tournée in Cecoslovacchia. Smaltito l’infortunio rientra il 10 gennaio 1963: Diavoli-Cortina 8-3. Il campionato lo vince il Bolzano con un punto di vantaggio sul Cortina (lascia due punti fondamentali al Piranesi) e tre sui Diavoli. La squadra di Federici e capitan Bedogni paga le rinunce di Toto Guccione e Igino Larese Fece, fondamentali per un reparto difensivo da primato. I Diavoli sono il migliore attacco, ma le reti al passivo sono troppe. Renato, Andrea Lusena e Luciano Nucci sono giovanissimi, gli acciacchi complicano le cose tanto che per un paio di partite Federici deve ricorrere addirittura al trentasettenne Giancarlo Bucchetti! Da non tralasciare la perdita del sostegno economico del comm. Pavoni dimessosi nel corso dell’estate, probabilmente la vera chiave per il mancato successo finale. In azzurro Renato si dovrà accontentare di due partite con la Nazionale B in linea con Andrea Lusena contro la Francia, in attacco c’è anche Ernesto Paracchini. Il mondiale B si svolge a Stoccolma, la FISG da forfait.

Da sinistra in piedi: Branduardi, Agazzi, Brivio, Gianfranco Rigamonti, Nucci, Bedogni. In prima fila: Morelli, Whittal, Crotti, Ceserani, Bolla, Andrea Lusena.

Il 24 novembre 1963 a Innsbruck esordisce in Nazionale, gioca in linea con Gianfranco Da Rin. Sfortunato il risultato, 6-1 per l’Austria, sfortuna nel corso del match; Renato esce per infortunio: fuori un mese. Nonostante il lungo periodo riabilitativo, il coach azzurro Slavomir Barton lo include nella lista del collegiale dei probabili olimpici, programmata a Cortina dal 16 al 26 gennaio 1964. Renato perde il treno per Innsbruck il 6 gennaio a Ortisei, in una partita del campionato 1963/64 decisiva per l’ingresso nel girone finale, quando in uno scontro con un avversario subisce un duro colpo a una coscia: niente Olimpiadi e Diavoli esclusi dalla fase finale.

Diavoli 1963/64, Renato il quarto in piedi da sinistra.

Bedogni si è ritirato, gli altri veterani tutti a mezzo servizio per motivi di lavoro, lapidarie le parole del ct Bestagini: –La squadra non c’è più, oggi l’ossatura è costituita da giovani ancora acerbi e soprattutto tre ore settimanali per gli allenamenti sono insufficienti-. Il Cortina si riprende lo scudetto, vince tutte le partite tranne un pari per 2-2 al Piranesi con i Diavoli.

Da “La Gazzetta dello Sport”.

Quella del 1964/65 una stagione tormentata. Alla vigilia del campionato scoppia la vertenza tra i più giovani e la dirigenza dei Diavoli. Brivio, Radaelli, Nucci, i due Lusena e i due Rigamonti decidono di non giocare fino alla risoluzione del problema. Il caso si chiude dopo una decina di giorni, ma la dirigenza sospende Brivio per comportamento indisciplinato. Renato accusa “La Gazzetta dello Sport” di non aver dato l’esatta versione dei fatti, affermando di avere saltato alcuni allenamenti su prescrizione del medico sociale dott. Bonomi: riposo assoluto a causa di emorragie nasali. Una stagione brevissima, salvo due presenza in Nazionale contro l’Ungheria, in pratica mai iniziata.

Diavoli 1964/65, Renato il terzo in piedi da sinistra.

Nel 1965/66 la chiamata alle armi condiziona stagione e rendimento, inevitabile la mancata convocazione in Nazionale per il mondiale in Jugoslavia.

Renato alle prese con Giulio Oberhammer (Cortina).
Brivio, Agazzi e l’alleghese Luciano Checchini.

Nel 1966 convola a nozze con Gloria, la luna di miele lo tiene inizialmente lontano dal ghiaccio, ma per la prima di fine ottobre al Piranesi con i vice-campioni svizzeri del Visp non può mancare. In campionato domina il Cortina, le partite con gli ampezzani sono autentiche battaglie.

Renato bracca Giovanni Mastel (Cortina).

Le ottime prestazioni lo riportano in Nazionale, sia nella maggiore che nella rappresentativa italiana, dove si guadagna il pass per il mondiale gruppo B di Vienna. Gli azzurri si classificano al quinto posto, precedono Austria, Svizzera e Ungheria: salvezza e soprattutto qualificazione per i Giochi Olimpici di Grenoble. Qualche mese e la FISG deciderà di non parteciparvi!

1967/68, la stagione inizia con un colpo di scena; Brivio, con Paracchini, Giorgio Rigamonti e il canadese Whittal, lascia i Diavoli per giocare con il Torino neopromosso in serie A. Gino Bestagini, ct azzurro e consigliere dei Diavoli, non digerisce l’accaduto: cancella Brivio e Paracchini dalla Nazionale. Nonostante i rinforzi il Torino termina all’ultimo posto, mentre i Diavoli perdono lo scudetto dopo spareggio con il Cortina. Viene da chiedersi come sarebbero andate le cose se Brivio, Paracchini e Giorgio Rigamonti fossero rimasti a Milano in una stagione in cui lo sponsor VOV non aveva badato a spese ingaggiando il canadase Adair e gli alleghesi Rudatis, Walter, Orazio e Orlando De Toni!

Brivio con il toro sulla maglia.

L’anno seguente il ritorno ai Diavoli. Buona partenza in campionato, battuti Bolzano e Cortina. La stagione si complica il 22 dicembre a Ortisei; sconfitta (6-3), tre giornate di squalifica a Brivio e due mesi a Franco Viale. Diavoli senza portieri e costretti a schierare per tre partite lo juniores Enrico Silipigni. Contestando la squalifica inflitta a Viale, in pratica fuori per tutta la stagione, il 6 gennaio 1969 a Cortina Federici e Ruzicka fanno scendere in pista sei uomini di movimento, nessuno in porta: 19-2!

Articolo da “Il Corriere della Sera”.

Nel 1969 Crotti e Whittal, subentrati al ceco Robert Robetin alla guida della Nazionale, riportano Brivio in azzurro. Impegni di lavoro nel negozio di ortofrutta di famiglia non gli permettono di partecipare al mondiale gruppo C in Romania e purtroppo nel corso degli anni la cosa si ripeterà.

27 novembre 1969, Italia-Bulgaria 6-2. Renato è il quinto da sinistra in piedi.

Dal 1970/71 Renato diventa capitano dei Diavoli. Il caso Paracchini (disputa tesseramento Torino/Diavoli) con conseguente ritiro della squadra dal campionato da parte del presidente Monzino, manda a monte l’intera stagione. Pochi gli incontri di campionato, per di più tutti annullati, inoltre la squalifica del club sancita dalla federazione rende impossibile persino giocare le amichevoli.

Articolo da “Il Corriere d’Informazione”.

1971/72 Stagione indimenticabile. I Diavoli trovano nel canadese Morin un autentico trascinatore, peccato che a Cortina la lama di un pattino lo tolga di mezzo per un bel po’ di partite. Alla fine sarà secondo posto proprio alle spalle degli storici avversari ampezzani.

Grenoble, 8 ottobre 1971. Ingaggio d’inizio affidato alla tennista Gail Chanfreau, Brivio (Diavoli) e Grando (Grenoble) i contendenti. (Foto “Le Dauphiné Libéré”)

Renato vive il suo momento di gloria andando due volte in gol in un match con il Bolzano.

Articolo da “La Gazzetta dello Sport”.

Nell’autunno del 1972 Morin e Gallo prendono la strada di Bolzano e Branduardi saluta definitivamente i Diavoli: squadra notevolmente indebolita. Siccome piove sul bagnato, nella Coppa Frerotti in pre-campionato Renato finisce k.o. Il divario con Cortina e Bolzano aumenta e per entrare nel girone scudetto la lotta con Merano e Gardena è serratissima. Il quarto posto è fin troppo.

Diavoli 1972/73, Renato (C) tra Fabio Polloni e Luciano Nucci.

1973/74; Crisi societaria: addio Monzino/Standa! La stagione la salva l’abbinamento pubblicitario con la Pintus Mobili di Bovisio Masciago.

Diavoli Pintus, Renato tra Paracchini e Viale.

Siamo tutti Diavoli per merito di Aldo Federici.

Articolo da “La Gazzetta dello Sport”.

La stagione seguente passa alla storia per le promesse non mantenute dal presidente Stante; e pensare che all’annuncio della sponsorizzazione BPM c’era la convinzione di avere risolto ogni problema!

La grinta di Renato a guardia della gabbia difesa da Viale.

Le soddisfazioni Renato se le toglie con il ritorno in Nazionale per i mondiali in Francia (1974) e in Giappone (Sapporo 1975).

Renato, Bruno Pelacchi e Viale in Nazionale.

La crisi del 1975 è irrisolvibile, i Diavoli salutano la serie A, ma non Renato che emigra ad Alleghe (quarto posto 1975/76)…

Renato in maglia Alleghe.

e la stagione successiva a Torre Pellice in compagnia di Franco Viale.

1976/77: Renato (2) a Torre Pellice con Franco Viale (20). (foto dal libro “Hockey Valpe – Storie e leggende di un mito”)

1977/78: ritorno ai Diavoli Gold Market di Mino Pastorelli. Al termine di questa stagione il capitano da l’addio ai Diavoli e alla serie A.

Ultima stagione nei Diavoli Gold Market.

Non è un addio all’hockey giocato. Per pura passione Renato calza i pattini e impugna il bastone nei campionati di serie C, per due anni con l’Atalanta di Piazzatorre e nelle stagioni successive con i sempre giovani Old Stars Milano.

1978/79: Atalanta Piazzatorre. Renato il terzo in piedi da sinistra.
1980/81: Old Stars HC Milano. Renato è il più alto tra quelli in piedi.
1981/82: Old Stars HC Milano. Renato il sesto in piedi da sinistra.

Nel 1984/85 dà una mano all’amico Guido “Jacky” Radaelli coach dell’HC Milano in serie B. Un pugno di partite, giusto per fare da chioccia ai giovanissimi.

Una lunga è bella carriera del Capitano dei Diavoli scuola Aldo Federici.

BUON COMPLEANNO RENATO!

Author: Tiziano Colnaghi