1940/1941 RAPPR. MILANESE

PresidenteGianni Albertini
AllenatoreCarlo Alberto “Tino” De Mazzeri
RuoloGiocatori con almeno una presenza in prima squadra.
PAugusto Gerosa, Giannantonio Zopegni.
DTino De Mazzeri, Franco Rossi, Tranquillo Rossi, Decio Trovati.
ALuigi Bestagini, Egidio Bruciamonti, Ignazio Dionisi, Arnaldo e Piero Fabris, Aldo Federici, Ferdinando Giordani, Dino Innocenti, Giacomo Levi.

Cinque mesi di guerra non modificano i programmi e i propositi delle federazioni sportive nazionali, all’apparenza tutto prosegue nell’assoluta normalità. A Cortina si aprono i cantieri degli impianti sportivi olimpici, la costruzione più importante è lo stadio del ghiaccio. Sorgerà nella zona del Revis, la struttura sarà edificata parte in muratura e parte in legno, oltremodo limitato l’impegno del ferro. La Juventus FC ha intenzione di dotarsi di un grande centro sportivo e il progetto dell’ing. Morelli prevede anche una pista per il ghiaccio. Il sodalizio bianconero crea da subito una sezione pattinaggio che comprende una squadra di hockey collocando alla presidenza l’ex calciatore Giampiero Combi. A fine ottobre il Piranesi è già aperto, ma l’hockey è ancora fermo. La FISI non accetta l’aumento del canone d’affitto e si teme di mandare a monte l’intera stagione. La situazione si sblocca grazie all’intervento del segretario generale Romolo Giacomini e la sera della riunione che di fatto apre la stagione si rivolge un appassionato saluto agli assenti perché impegnati al fronte: l’ing. Gianni Albertini (Germania), Enrico Calcaterra (Cirenaica), Gigi Venosta (Libia) e Mario Maiocchi (Albania). Commozione e costernazione nel ricordo di Millo Mussi. Con l’esiguo numero di giocatori a disposizione si decide che anche per questa stagione si giocherà come squadra rappresentativa milanese.

RuoloGiocatori presenti al primo allenamento.
PAugusto Gerosa e Giannantonio Zopegni.
DTino De Mazzeri, Franco Rossi e Tranquillo Rossi.
AArnaldo Fabris, Ferdinando Giordani, Giuseppe Timpano, Giacomo Levi, Carlo Signorini e Roberto Taroni.

Al gruppo si aggiunge il trentatreenne Decio Trovati che verificate le sue condizioni deciderà se continuare. Assenti ma disponibili Bestagini, Carlassare e Federici. Il rag. Moro sta tentando di convincere Otto Rauth a tornare a Milano, cosa ardua poiché in Svizzera si giocherà il campionato. Di volta in volta si uniranno alla rosa i giocatori in licenza e per loro si sta cercando di ottenere l’avvicinamento. Difficile procurarlo a Venosta che si è distinto nei combattimenti aerei nel Nordafrica.

Decorazione di Venosta. (La Gazzetta dello Sport)

17 agosto 1940, è la stessa data della scomparsa di Millo Mussi, la stessa missione e l’aereo pilotato da Mussi era uno dei tre gregari abbattuti.

Pur ostacolato da enormi difficoltà organizzative il ragionier Moro riesce a stilare un calendario di incontri, nell’ordine Star Losanna, Riessersee SC, Klagenfurt AC e SC Berna. Nella gara con i vodesi all’assenza di Venosta si sommano quella di De Mazzeri, richiamato negli alpini e Gerosa che, feritosi a una mano in allenamento, scenderà in pista come arbitro coadiuvato da Pierino Talamona. La falla in difesa viene tamponata dal ritorno all’attività di Decio Trovati, la prima linea d’attacco presenta Federici, Innocenti e Bruciamonti. la seconda Arnaldo Fabris, Giordani e Bestagini.

Ultimo allenamento; da sinistra in piedi: T. Rossi, Innocenti, Federici, F. Rossi, D. Trovati, Bruciamonti, Giordani e Talamona. In basso: A. Fabris, Zopegni e il massaggiatore Imboldi. Foto pubblicata da “L’Ambrosiano” il giorno della partita con lo Star Losanna HC.
1940Milano – Partite amichevoli.Risultato
27 novembreRappr. Milanese-Star Losanna 5-1 (1-0; 2-1; 2-0)
11 dicembreRappr. Milanese-Riessersee SC1-0 (0-0; 0-0; 1-0)
18 dicembreRappr. Milanese-Klagenfurt AC5-0 (2-0; 1-0; 2-0)
Come in questo caso, spesso i giornali scrivono Milano e non Rappresentativa Milanese. Qui “La Gazzetta dello Sport” dà il Klagenfurt AC campione di Germania, ma in verità il titolo lo aveva vinto il Wiener EG.

Quello con il Klagenfurt è l’ultimo match del 1940. Solo alle 18.30 del 23 dicembre i dirigenti del Berna avvisano i corrispettivi milanesi che alcuni giocatori privi di visto consolare costringono la formazione della capitale elvetica a rinunciare alla trasferta in Lombardia. Prende corpo il timore che le recenti incursioni aeree degli alleati sulla città possano sconsigliare possibili avversari nel recarsi a Milano. Intanto la richiesta di avvicinamento per De Mazzeri è stata accolta, di contro è stato richiamato Ferdinando Giordani, mentre Otto Rauth ha deciso di restare al Rotweiss Basilea.

Da sinistra: De Mazzeri, Gerosa e Franco Rossi.

Inaspettatamente la FISI informa che si giocherà il campionato. Con la penuria di club in attività ci si chiede chi si iscriverà al torneo, la sola squadra che si sta allenando intensamente è la neonata Juventus che tra l’altro ha nelle sue file i milanesi Enzo Cesana e Floriano Mainoldi, sporadiche le apparizioni di Torre Pellice e Asiago. In via Piranesi trova consensi la proposta di ritornare alla sigla AMDG, ma non se ne farà niente.

La Juventus Pattinaggio in allenamento. (La Gazzetta dello Sport)

Nella prima settimana di gennaio il Palazzo riabbraccia con enorme piacere Gigi Venosta ed Enrico Calcaterra, entrambi reduci dal fronte marmarico. Come lo scorso anno il programma include il doppio match con la Svizzera, una serie di partite con formazioni elvetiche e la partecipazione alla settimana degli sport invernali di Garmisch Partenkirchen. In un bellissimo pomeriggio di sole dodicimila spettatori riempiono le gradinate dello stadio Dolder. I rossocrociati ripagano la fiducia e il caloroso incitamento dei loro tifosi cogliendo una brillante vittoria.

Il col. Rieter con Tino De Mazzeri e Bibi Torriani nel prepartita.
Zurigo, 12 gennaio 1941 – Partita amichevole.
Svizzera-Italia 7-2 (2-0; 3-0; 2-2)
Svizzera: Muller; F. Geromini, Mathys; Trauffer; Bibi Torriani, H. e F. Cattini; Ruedi, Loehrer, C. Kessler; Dallmaier.
Italia: Gerosa; De Mazzeri, F. Rossi; Federici, Innocenti, Bruciamonti; Piero e Arnaldo Fabris, Giordani; D. Trovati.
Reti: 1°t. 2′ H. Cattini, 12′ F. Cattini. 3°t. 2′ Bibi Torriani, 11′ F. Cattini, 13′ H. Cattini. 3°t. 9′ Ruedi, 11′ D. Trovati, 13′ F. Cattini, 14′ Innocenti.
Arbitri: Eberle e Hirtz (Svizzera).
Da sinistra: Gerosa, F. Rossi, A. Fabris, D. Trovati, Bruciamonti, Innocenti, De Mazzeri, P. Fabris, Giordani, Federici.

Dopo le prime gare di campionato e alcuni incontri internazionali gli svizzeri sono in piena forma. Gli azzurri non si sono mai arresi; prova ne sia il 2-2 del terzo tempo. Magnifico e coraggioso come sempre Gerosa. Colpito alla regione del sopracciglio sinistro da un disco tirato da Charlie Kessler all’inizio del terzo periodo, incerottato è rimasto sul ghiaccio fino al fischio di chiusura. L’intramontabile Decio Trovati e Dino Innocenti gli autori delle due reti azzurre.

Elogio del col. Rieter agli azzurri e in particolare a Gerosa.

La tournée continua in biancorosso, ma senza l’apporto di Arnaldo Fabris infortunatosi al Dolder. A Berna in porta gioca Zopegni, vittoria assicurata da Innocenti, F. Rossi e doppietta di Federici. Benissimo anche a Losanna, dove torna tra i pali Gerosa. Decisivo l’uno-due di Federici e Decio Trovati all’inizio del secondo tempo. La carta stampata definisce sorprendenti le prestazioni di Decio Trovati e lo aveva già sottolineato al suo ritorno in pista con Riessersee e Klagenfurt. Il 24 gennaio discreta presenza di pubblico per il ritorno sul ghiaccio al Piranesi, ma il Rotweiss scende a Milano privo di Otto Rauth e altri titolari impegnati nel servizio militare.

1941LuogoPartite amichevoli.Risultato
15 gennaioBernaSC Berna-Rappr. Milanese1-4 (0-3; 1-0: 0-1)
16 gennaioLosannaStar Losanna-Rappr. Milanese0-2 (0-0; 0-2; 0-0)
24 gennaioMilanoRappr. Milanese-Rotweiss Basilea7-0 (4-0; 1-0; 2-0)

I vuoti creati dagli arruolamenti riducono all’osso la rosa della prima squadra, si corre il rischio di non avere un numero adeguato di giocatori in grado di sostenere gli impegni della Nazionale. A questo scopo ha ripreso ad allenarsi Ignazio Dionisi e lo farà anche Gigi Venosta. Procede anche la preparazione della seconda squadra e in proiezione campionato domenica 26 gennaio trasferta a Torino per incontrare la Juventus.

Articolo da “La Gazzetta dello Sport” che loda il giovanissimo Umberto Gerli.

I biglietti del retour match con la Svizzera vanno letteralmente a ruba. Dalla sede milanese di via Santa Redegonda, la FISI rende noto con tre giorni di anticipo che i posti numerati sono esauriti, chi non vuole perdersi l’evento dovrà accontentarsi dei posti in piedi. Il tutto esaurito porterà nelle casse della Federazione 40.000 lire d’incasso. La sorpresa dell’ultima ora la presenta il secondo attacco: con i gemelli Fabris al centro gioca Venosta. Il decimo giocatori è Decio Trovati in grado di coprire tutti i ruoli di movimento. Gli azzurri sono tutti militari tranne Gerosa che, lasciato il commercio di abbigliamento sportivo, lavora nell’avviata industria di cordami di proprietà del padre, Trovati che è ingegnere presso una società di impianti elettrici, Federici e Bruciamonti. L’ultima raccomandazione prima di entrare in pista è del rag. Moro: -Contro questi qui, un attacco di meno, un passaggio in più-.

I capitani: Tino De Mazzeri e Bibi Torriani.
Milano, 2 febbraio 1941 – Partita amichevole.
Italia-Svizzera 0-1 (0-1; 0-0; 0-0)
Rete: 1°t. 14’30” Bibi Torriani. Arbitri: Calcaterra e Dionisi.
L’articolo sulla partita da “Il Corriere della Sera”.

Nonostante la bellissima prova degli azzurri la Nazionale rossocrociata è implacabile: settima partita, settima vittoria. L’incontro è caratterizzato dalla scelta italiana di opporre al Ni-sturm la seconda linea e schierare la prima contro la seconda degli ospiti. Gli azzurri disciplinati e decisi avrebbero raggiunto la perfezione se Federici, Innocenti e Bruciamonti fossero riusciti a segnare. Questo il leitmotiv del match secondo Luigi Grassi (La Gazzetta dello Sport): -La squadra svizzera poteva paragonarsi a un telaio che tesse a velocità fantastica la tela delle azioni. La squadra italiana poteva ben paragonarsi per un arcolaio che ne aggroviglia i fili e costringe l’altro a rifare da capo il lavoro-.

Impossibile trovare avversari per altre amichevoli, gli hockeisti proseguono la preparazione con partitelle in famiglia coinvolgendo gli allievi. Il numero di giocatori che parte per Garmisch Partenkirchen è ancora più ridotto di quello che si era recato in Svizzera. Venosta e i due Fabris rimangono a Milano, al gruppo si uniscono Giordani e Dionisi che vanta sì ventotto presenze azzurre, ma in pratica non gioca un match ufficiale dal marzo del 1939. Il torneo assomiglia a un campionato d’Europa, manca per evidenti motivi la Gran Bretagna, i cechi non sono stati invitati, Austria e Polonia non esistono. Le nove partecipanti vengono divise in tre gironi, accedono alle semifinali le prime classificate e la migliore seconda. L’Italia capita con Svezia e Romania.

1941V Settimana internaz. – Garmisch P.Risultato
Girone C
20 febbraioSvezia-Italia10-3 (1-1; 4-1; 5-1)
21 febbraioRomania-Italia5-2 (1-0; 3–0; 1-2)
Aldo Federici, a segno con Svezia e Romania.

Contro ogni pronostico la Germania vince il torneo piegando in finale la Svezia (2-1). La Svizzera, 0-2 con gli svedesi in semifinale, si classifica al terzo posto, quarta l’Ungheria. Per gli azzurri ci sarebbero molte giustificazioni a partire dal numero di atleti a disposizione. Dall’inizio della stagione solo sette dei presenti in Baviera si sono allenati intensamente, Dionisi è tornato sul ghiaccio per fare numero e Giordani mancava da Milano da più di un mese. La croce la si butta addosso a Gerosa che fino a una settimana prima era osannato da tutti, così il popolare Gé diventa il capro espiatorio delle sconfitte di Garmisch.

Severa e coraggiosa la requisitoria di Luigi Grassi dalle pagine de “La Gazzetta dello Sport”; segue stralcio di un suo articolo. La repentina eliminazione dal torneo di GA-PA non stupisce gli intenditori di questo sport. Pur tenendo conto delle assenze e dei sostituti di emergenza, le cause remote della sconfitta vanno ricercate nella scarsa efficienza del nostro disco su ghiaccio che per svilupparsi deve uscire dalla periferia di Milano (unica pista artificiale a Porta Vittoria) e svilupparsi in tutta l’Italia settentrionale. Solo con le piste può aumentare il numero di praticanti, con folti gruppi di atleti e più larghe possibilità di selezione si riuscirà ad allestire una Nazionale in grado di reggere il confronto con le forti esponenti degli altri paesi, il cui patrimonio di impianti, squadre e tesserati fa impallidire le nostre povere cifre, limitate a una sola società di primo piano, una dozzina di giocatori di livello internazionale, una trentina di allievi, tutti a Milano. Altrove nebbia fitta, un’attività ridottissima, solo Juventus, Asiago e Torre Pellice hanno disputato qualche amichevole. Dov’è finito il Cortina? Scomparso!

Il penultimo test internazionale della stagione è con la Germania, presentata come campione d’Europa e non importa se i cechi a Garmisch Partenkirchen non c’erano. In porta esordisce Zopegni, poche partite alle spalle ma preferito a Gerosa che sconta le “colpe” di Garmisch. Da vecchia guardia la seconda linea di punte; Dionisi-Venosta-Decio Trovati: quando entrerà Giordani a turno tireranno il fiato. La Germania non è proprio la stessa di Garmisch, in pratica è il Riessersee SC rinforzato da Walter Leinweber (Fussen) e da Feistritzer (Mannheim).

I capitani De Mazzeri e Demmer nel prepartita.
Da sinistra gli azzurri: F. Rossi, Dionisi, Innocenti, Calcaterra, De Mazzeri, Federici, D. Trovati e Bruciamonti. In basso: Zopegni. Mancano Venosta e Giordani.
Milano, 2 marzo 1941 – Partita amichevole.
Italia-Germania 5-3 (2-0; 2-1; 1-2)
Italia: Zopegni; De Mazzeri, F. Rossi; Federici, Innocenti, Bruciamonti; Dionisi, Venosta, Giordani; D. Trovati.
Germania: W. Leinweber; Wild, Kuhn; Feistritzer, Demmer, Schenk; Lang, Strobl, Schmidienger; Egger.
Reti: 1°t. 12′ D. Trovati, 13′ Federici. 2°t. 1′ Wild, 11′ Innocenti (Federici), 14′ Federici (Innocenti). 3°t. 4′ Feistritzer, 7′ Wild, 9′ Bruciamonti (Federici).
Arbitri: Calcaterra (Italia) e Kreisler (Germania).

A distanza di tredici mesi esatti dall’ultima vittoria della Nazionale (3-1 alla Slovacchia) gli azzurri riassaporano il gusto del successo. Il migliore in campo è Federici, evidente il suo apporto rispetto allo scorso anno. Bene Zopegni tra i pali, ma per gli addetti ai lavori deve migliorare nell’uso del bastone, poiché è spesso impreciso nel passare il disco dopo una parata. Sfortunato Ferdinado Giordani, una lama di un pattino gli ha procurato un brutto taglio a una caviglia e la sua uscita di scena ha messo a dura prova i polmoni del trio “vecchia guardia” nel terzo tempo.

Zopegni davanti alla gabbia, da destra in maglia scura De Mazzeri, F. Rossi e Bruciamonti controllano gli attaccanti tedeschi.
De Mazzeri sventa un attacco degli avversari.

La Nazionale tedesca/Riessersee SC conferma il suo valore conquistando nella finale di Colonia il suo quarto titolo di campione di Germania superando davanti a 7.000 spettatori il Rotweiss Berlino per 2-1. Decisamente in tono minore quello che si disputa da noi. Al tredicesimo campionato partecipano quattro squadre. Tre sono milanesi, la quarta è la Juventus. Indicando le milanesi i giornali scrivono per comodità Milano o come specificato dai federali all’inizio delle ultime due stagioni Rappresentativa Milanese. Per la Federazione sono le tre squadre della sezione disco su ghiaccio FISI di Milano, il che in sede di stampa complica un pochino le cose. Il torneo si svolge tutto a Milano e la formula è semplice, solo tre partite, dapprima si incontrano la seconda e la terza squadra cittadine, quella che passa il turno se la vedrà con la Juventus e la vincente di questo match sfida la prima squadra della sezione disco su ghiaccio di Milano, ovvero la squadra Rappresentativa Milanese che è anche la Nazionale…

Milano, 19 marzo 1941 – Campionato italiano Prima partita
FISI Milano II-FISI Milano III 5-1 (2-1; 2-0; 1-0)
FISI Milano II: Imboldi; Luciano Cesana, Bontemps; Taroni, Giacomo Levi, Timpano; Signorini, Guffanti, Ronconi; Bazzoni.
FISI Milano III: Noè; Rizzi, Bucchetti; Moiraghi; Bassi, Gerli, Bulgheroni; Fardella, Rasini.
Reti: 1°t. Timpano, Bontemps, Gerli (M III), 2°t. Levi, Guffanti. 3°t. Bontemps.
Arbitro: Aldo Federici.

Cronaca stringata, elogi ai migliori quindicenni della terza squadra: Giancarlo Bucchetti, Carlo Bassi e Umberto Gerli, quest’ultimo si guadagna la promozione in seconda squadra. Nota stonata la squalifica inflitta a Carlo Signorini per reiterate manifestazioni di scorrettezza sportiva.

Milano, 23 marzo 1941 – Campionato italiano Seconda partita.
FISI Milano II-Juventus 6-2 (0-0; 2-0: 4-2)
FISI Milano II: Imboldi; Luciano Cesana, Bontemps; Giacomo Levi, Taroni, Timpano; Signorini, Guffanti, Gerli, Cassoni.
Juventus: Ferreccio; Mazza, Cantatore; Mainoldi, Enzo Cesana, F. Cartasegna, Gillardi, Garelli, U. Cartasegna.
Reti: 2°t. aut. Mazza, Guffanti. 3°t. Timpano, Bontemps, Levi, Timpano, Enzo Cesana, Cartasegna.
Arbitri: Augusto Gerosa e Aldo Federici.

I cadetti battono i bianconeri e vanno in finale. Finché c’è Ferreccio c’è la Juve e il primo tempo finisce 0-0. Nel prosieguo emerge la migliore preparazione dei milanesi e non c’è partita. Lo stesso giorno della seconda gara di campionato i titolari incontrano il Davos, sempre dominatore in Svizzera. Il fresco ricordo della vittoria sulla Germania viene asfaltato dallo schiacciasassi gialloblu. Impressionante il terzo tempo dei grigionesi, mai come nei cinque minuti finali il trio “uragano Ni-sturm” aveva così duramente imperversato su Milano. Liberatorio il segnale di chiusura di Talamona e Buchli.

Milano, 23 marzo 1941 – Partita amichevole.
Rappr. Milanese-Davos 1-11 (1-3; 0-2; 0-6)
Rappr. Milanese: Zopegni; De Mazzeri, F. Rossi; Federici, Innocenti, Bruciamonti; Dionisi, Venosta, Giordani; D. Trovati.
Davos: Muller; A. e F. Geromini; Trauffer; Bibi Torriani, H. e F. Cattini; Braugher, Meisser.
Reti: 1°t. 3’30” H. Cattini, 12′ F. Cattini, 12’30” Bibi Torriani, 13′ F. Rossi. 2°t. 2’30” Bibi Torriani, 11’30” A, Geromini, 3°t. 7′ Meisser, 10′, 10’30” e 12′ F. Cattini, 13’30 e 14’30” H. Cattini.
Arbitri: Talamona (RM) e Buchli (Davos).
Da sinistra: Richard “Bibi” Torriani, Hans Cattini e Ferdi “Pic” Cattini. Ni-sturm o ni-sturm perché i loro cognoni finivano in “ni”.

Nella finale di campionato la prima squadra della Rappresentativa infierisce senza alcun ritegno sulla seconda squadra e si aggiudica il massimo titolo nazionale. Decio Trovati e Tino De Mazzeri sono campioni d’Italia per la settima volta ed eguagliano il record di Enrico Calcaterra. E’ in un secondo tempo che questo “scudetto” verrà assegnato dalla Federazione all’AMDG.

Milano, 26 marzo 1941 – Campionato italiano – Finale.
FISI Milano I-FISI Milano II 20-0 (6-0; 9-0; 5-0)
FISI Milano I: Zopegni; De Mazzeri, F. Rossi; Federici, Innocenti, Bruciamonti; D. Trovati, Bestagini, Giordani; Dionisi.
FISI Milano II: Imboldi; L. Cesana, Bontemps; Giacomo Levi, Taroni, Timpano; Signorini, Guffanti, Gerli, Cassoni.
Reti: Federici (5), Innocenti (2), D. Trovati (3), Dionisi (3), Bestagini (2), F. Rossi (2), Bruciamonti (2), De Mazzeri.
Arbitro: Pierino Talamona.
Lo scarno trafiletto sulla finale da “Il Corriere della Sera”.

La stagione si chiude qui. Senza contare la Nazionale e la finale di campionato solo la miseria di sette partite, ma i tempi sono quelli che sono. Vuoi per la batosta subita col Davos, vuoi per la scarsità di fondi e per la poco voglia di intraprendere un lungo e difficile viaggio si rinuncia alla trasferta tedesca per il torneo di Berlino, dove il mai sazio Davos alzerà al cielo un altro trofeo superando in finale gli svedesi dell’Hammarby per 4-2.

Marcatori stagionali della Rappr. MilaneseReti
Aldo Federici ed Egidio Bruciamonti (entrambi 7 presenze)5
Dino Innocenti (7) e Franco Rossi (7)4
Piero Fabris (3) e Arnaldo Fabris (4)2
Tino De Mazzeri (6), Ferdinando Giordani (6), D Trovati (7)1
Volutamente non segnati i venti gol della finale di campionato.

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