Quella degli anni Cinquanta, per successi e giocatori di valore sfoderati, rappresenta la decade d’oro dell’hockey su ghiaccio milanese. In chiave Nazionale il tutto viene impreziosito dalle tre vittorie conseguite nel Criterium d’Europa e dall’edizione cortinese dei Giochi olimpici invernali del 1956.
Le squadre milanesi, prese a braccetto dai due club calcistici cittadini, collezionano sette scudetti e si aggiudicano per tre volte il torneo a inviti più importante d’Europa, quello che a Davos assegna la coppa Spengler.
Lo fanno scegliendo due strade diverse. I Diavoli Rossoneri privilegiano l’innesto di giocatori stranieri e mirano a tornei ed esibizioni all’estero. Anche il Milano ingaggia ottimi stranieri, ma arricchisce la sua rosa puntando sui giovani più promettenti del settore giovanile di Amatori e Bocconi. La scelta si rivelerà azzeccata e nel giro di qualche anno nascerà una linea offensiva che farà la storia del nostro hockey: la leggendaria Piranesi/ABC composta da Giancarlo Agazzi, Tino Crotti e Giampiero Branduardi.
Tutto a gonfie vele fino al 1956, quando, dopo il Milan che lascia l’hockey nel 1954, anche l’Inter chiude ogni sovvenzione pro HC Milano. I costi stagionali troppo alti, la carenza di impianti artificiali con la conseguente scarsità di squadre in grado di partecipare al campionato nazionale (cosa che al contrario sta avvenendo negli altri paesi) e il decrescente interesse per le amichevoli internazionali, presentano un conto troppo alto da saldare. Solo l’intervento del presidente FISG Remo Vigorelli favorirà l’aiuto esterno di Angelo Moratti e Andrea Rizzoli, i patron di Inter e Milan promuoveranno una sottoscrizione per costituire il Milaninter HC erede della tradizione hockeistica cittadina che, con l’ennesima chiusura del portafoglio dei facoltosi calciofili, nel giro di due anni muterà la denominazione in Diavoli HC Milano.
Quello che suona alla fine della decade è un serio campanello d’allarme, soltanto la passione di pochi e sinceri appassionati permetterà di allestire una squadra ancora competitiva, ma inevitabilmente costretta a fare i conti con l’emergente Cortina, sempre più agguerrito e sempre più affamato di vittorie.
Anno | Campionato | Spengler Cup |
1949-50 HCM | Campione d’Italia | nd |
1949-50 DRN | Girone qual. | nd |
1949-50 Amatori/Bocconi | 2° | nd |
1950-51 HCM | Campione d’Italia | nd |
1950-51 DRN | Girone qual. | 1° |
1950-51 Amatori/Bocconi | Girone qual. | nd |
1951-52 HCM | Campione d’Italia | nd |
1951-52 DRN | 2° | 5° |
1951-52 Amatori/Bocconi | Serie B | nd |
1952-53 HCM | 2° | nd |
1952-53 DRN | Campione d’Italia | 5° |
1952-53 Amatori/Bocconi | Serie B | nd |
1953-54 HCM | Campione d’Italia | 1° |
1953-54 DRN | 3° | nd |
1953-54 Amatori/Bocconi | Serie B | nd |
1954-55 HCM | Campione d’Italia | 1° |
1954-55 DRN | 7° | nd |
1954-55 Amatori/Bocconi | Serie B-Promozione | nd |
1955-56 HCM | nd | 4° |
1955-56 Amatori/Bocconi | Serie B-Promozione | nd |
1956 Italia | Olimpiadi | 7° |
1956-57 Hc Milan Inter | 2° | nd |
1956-57 Amatori/Bocconi | Serie B-Promozione | nd |
1957-58 Hc Milan Inter | 1° | 3° |
1957-58 Amatori/Bocconi | Serie B-Promozione | nd |
1958-59 Diavoli Hc Milano | 2° | 2° |
1958-59 Amatori/Bocconi | Serie B-Promozione | nd |