“Con sede presso il Palazzo del ghiaccio si è costituito l’Hockey Club Milano con lo scopo di propagandare la conoscenza del nuovo sport e indire manifestazioni e gare…”
Il 10 marzo 1924 nasce l’Hockey Club Milano, i giornali ne danno notizia il 26 dello stesso mese e le due settimane di ritardo sono giustificate dall’attesa del benestare da parte dell’Ufficio sportivo del PNF, pronto nel respingere le richieste nel caso vi figurassero nominativi non graditi. L’Hockey Club nasce sul modello dei circoli sportivi britannici, tutti gli associati pagano una quota di iscrizione, compresi i giocatori. Il primo allenatore è il nazionale francese di hockey e pattinaggio Leon Quaglia, sotto la sua guida si forma la squadra che, oltre a cimentarsi in partite internazionali come club, veste la maglia azzurra nelle competizioni organizzate dalla Lega Internazionale di Hockey su Ghiaccio.
Il primo trofeo ufficiale messo in palio al Palazzo del ghiaccio dell’allora via Ferrer è la Coppa Cinzano, il Milano se lo aggiudica dopo aver sconfitto il Cortina tre volte, dal 1925 al 1927. La Federazione italiana di hockey su ghiaccio utilizzerà questa manifestazione per assegnare retroattivamente i primi titoli di Campione d’Italia al Milano.
Gli alti costi di gestione dell’impianto portano nel 1927 a un’apertura ritardata e nel 1928 addirittura a una serrata lunga un anno. Per proseguire l’attività il Milano è costretto a emigrare in Svizzera dove, in attesa di tempi migliori, gioca amichevoli e tornei minori. La pista milanese rivede il ghiaccio il 23 novembre del 1928, decisivo il coinvolgimento dei massimi gerarchi locali, ma determinante il ruolo del conte Alberto Bonacossa che convince i politici della necessità di riavere in funzione un impianto grandemente invidiato da tutto il mondo per esclusività e bellezza, senza dimenticare che ci si trova in un momento in cui si esortano gli italiani a praticare ogni tipo di sport. Alla ripresa degli allenamenti giunge dal Canada Francesco “Frank” Roncarelli, bolognese hockeisticamente cresciuto a Montreal e già a Milano nel marzo del 1927. Sarà lui a forgiare vecchi e nuovi giocatori, ottenendo un notevole salto di qualità, sia tecnico che tattico: se Leon Quaglia era stato il primo maestro dei ragazzi di Porta Vittoria, il “Ronca” è senza ombra di dubbio il loro professore.