Le basi per la ripartenza dell’hockey su ghiaccio milanese partono nell’estate del 1945. L’artefice della ricostituzione dell’HC Milano è Carlo Alberto “Tino” De Mazzeri che convoca tutti i simpatizzanti di quella squadra costretta a cessare l’attività al termine della stagione 1936/37.
Qualche mese dopo tornano di scena anche i Diavoli Rossoneri, entrambe le squadre devono attendere la fine dei lavori che consentiranno la riapertura del Palazzo del ghiaccio. Circolo Pattinatori Artistico e settore velocità seguiranno la strada percorsa dalla due formazioni di hockey.
In campo internazionale i più attivi sono gli svizzeri, il segretario della Lega Hockey rossocrociata Fritz Kraatz contatta le singole federazioni europee auspicando l’organizzazione di un torneo per favorire una “reprise de contact”. L’Europa occidentale scopre gli sportivi sovietici, enorme stupore per i tempi ottenuti dai pattinatori nella velocità, ci si chiede se ci saranno sorprese anche nel gioco dell’hockey.
Il Piranesi riapre poco prima di metà dicembre. Molte le difficoltà, ma tutti si prodigano per riuscire ad avere un piccolo spazio che consenta agli appassionati degli sport del ghiaccio di ricalzare i pattini con le lame. Grande soddisfazione a Bergamo alla notizia della fine dei lavori di riparazione della pista artificiale del laghetto Valverde: il Gruppo Pattinatori Atalanta riprende l’attività.
Dal 1946/47 si torna a giocare per lo scudetto. Il Milano prevale nelle prime due edizioni del dopoguerra, mentre nel 1948/49 lo scudetto passa sulla maglia dei Diavoli Rossoneri. Nel bel mezzo di questi anni tornano anche i Giochi olimpici invernali. A St. Moritz per gli azzurri è un disastro totale, le sconfitte sono vere e proprie tremende batoste mai subite in precedenza. Le polemiche scatenate dalla stampa campeggiano sulle pagine dei giornali, una sola l’accusa: come è stato possibile non rendersi conto che sarebbe stato meglio restare a casa?
Nel frattempo alle due “grandi” dell’hockey nazionale si affiancano due importanti e coraggiose “cuginette”. Dalla seconda squadra del Milano nasce l’Amatori HC Milano, mentre l’iniziativa di un gruppetto di studenti universitari dà vita all’HC Bocconi. Per i ragazzi che abitano nei paraggi di via Piranesi, per i frequentatori abituali del Palazzo e pattinatori in erba è un gradito stimolo per agguantare il bastone e provare a giocare a hockey.
Anno | Campionato | Spengler Cup |
1945-46 | nd | nd |
1945-46 DRN | nd | nd |
1946-47 | Campione d’Italia | nd |
1946-47 DRN | 2° posto | nd |
1947-48 | Campione d’Italia | nd |
1947-48 DRN | Elim. girone qualificazione | nd |
1947-48 Amatori | 3° posto | nd |
1948-49 | 2° posto | nd |
1948-49 DRN | Campione d’Italia | nd |
1948-49 Amatori/Bocconi | 3°posto/Serie B | nd |