Negli anni Trenta in Italia si registra un incremento del numero di squadre, questo permette un costante svolgimento del campionato nazionale. Il Milano da spazio a una seconda squadra e vede nascere una rivale cittadina, l’Excelsior, che da semplice comprimaria si trasforma in avversario di prima grandezza lasciando il campo ai Diavoli Rossoneri, sezione hockeistica del Milan Calcio. Dei nove titoli il Milano se ne aggiudica cinque, i Diavoli Rossoneri due e la sorpresa Cortina toglie per la prima volta il primato nazionale ai neri nel 1932.

Nel 1934 Milano viene scelta come sede del Campionato del Mondo e il Palazzo va incontro a un importante restyling. Il più importante riguarda la capienza che viene portata a 4000 unità, anche la volumetria della pista viene ridotta, ma, stando alle regole internazionali lo spazio perduto era ormai superfluo. La città si stringe intorno agli azzurri, superato il primo girone eliminatorio sulla loro strada ci sono Ungheria e Svizzera. Proprio i rossocrociati con un secco 3-0 spediscono i nostri nel girone di classificazione. Nella graduatoria finale l’Italia è nona, per sopportare le fatiche dell’estenuante competizione, sette gare in otto giorni, sarebbe servita una preparazione fisica più accurata e nel contempo schierare un numero maggiore di giocatori: unici tra tutti gli atleti impegnati nel mondiale, gli azzurri hanno continuato a lavorare per tutta la durata del campionato!


La crescita dell’hockey milanese trova conferme con le vittorie dei Diavoli Rossoneri, seppur con l’ausilio di forti giocatori stranieri, nella Coppa Spengler e con i buoni risultati della Nazionale. Nel 1936 nel corso delle Olimpiadi di Garmisch-Partenkirchen gli azzurri ottengono quello che ancora oggi è considerato uno splendido fiore all’occhiello; in una partita del girone eliminatorio battono clamorosamente gli Stati Uniti per 2-1. Le sconfitte con Germania e Svizzera, le altre squadre del girone, negano ai nostri il passaggio del turno e viste le ottime prestazioni olimpiche ci si chiede cosa avrebbe potuto fare l’Italia se fossero stati stati disponibili due dei migliori giocatori di quegli anni, Tino De Mazzeri e Gigi Venosta, che per motivi di lavoro il primo e di salute il secondo non sono stati della spedizione.

La rivalità tra Milano e Diavoli Rossoneri raggiunge nella seconda metà degli anni Trenta livelli ritenuti dai vertici federali inaccettabili. Le due squadre vengono sciolte e tutti i cartellini consegnati all’ingegner Albertini, presidente del comitato provinciale FISI di Milano, a lui il compito di formare una nuova squadra. Nasce l’AMDG (Associazione Milanese Disco su Ghiaccio), che vincerà il campionato del 1937/38. L’anno seguente tutto dimenticato e Milano si ritrova nuovamente con due club: i Diavoli Nerazzurri, emanazione hockeistica dell’Ambrosiana-Inter e l’AMDG, che essendo retta dell’ex presidente dei Diavoli Rossoneri Pietro Annoni indossa maglie con quei colori e con a chiare lettere la sigla DRN sul petto. Gli incontri/scontri tra le due squadre fanno riaffiorare tutti quei difetti che la federazione non tollerava e dopo tre partite per un trofeo cittadino la stagione si chiude senza lo svolgimento del massimo campionato.

Anno | Campionato | Spengler Cup |
1929-30 | Campione d’Italia | elim. 1° fase |
1930-31 | Campione d’Italia | nd |
1931-32 | 2° posto | elim. 1° fase |
1932-33 | Campione d’Italia | nd |
1933-34 | Campione d’Italia | nd |
1933-34 DRN | 3° posto | nd |
1934-35 | 2° posto | nd |
1934-35 DRN | Campione d’Italia | 1° posto |
1935-36 | 2° posto | nd |
1935-36 DRN | Campione d’Italia | 1° posto |
1936-37 | Campione d’Italia | nd |
1936-37 DRN | 2° posto | nd |
1937-38 AMDG | Campione d’Italia | nd |
1938-39 AMDG | nd | nd |
1938-39 DNA | 1° coppa del federale | nd |