
Addio Leo.
La notizia della tua morte arriva poche ore dopo la celebrazione del tuo ottantacinquesimo compleanno. Sembra ieri quando sulle pagine della Gazzetta raccontavi le vicende dell’Hockey Club Milano Saima facendo scoprire a decine, centinaia di ragazzotti le piste ghiacciate. Ci pare di vederti ancora li, mentre lavori per far crescere questo sport con iniziative importanti come Top Hockey, oppure cercando di salvare il Milano dopo l’addio dei Cabassi. Avevi già vissuto la decadenza dei gloriosi Diavoli, di cui sei stato addetto stampa e non volevi che quel patrimonio di appassionati andasse nuovamente disperso. Non hai mai ricoperto ufficialmente alcun ruolo per nessuna squadra della Milano Rossoblu, di cui tuttavia sei stato il principale cantore, la firma da cercare per saperne di più in anni in cui la carta stampata era il solo modo di avere notizie. Qualcuno pensò di affibiarti il nome di Leo “Armata Piranesi” Siegel e in fondo pensiamo che non ti sia neanche dispiaciuto poter incarnare agli occhi dei rivali l’amore passionale della curva rossoblu. D’altra parte su quel Milano hai scritto decine di pagine: da “Milano il trionfo dell’hockey” a “Nati per vincere”, passando per “Milano siamo noi” da cui, orgogliosamente, abbiamo preso il nome per poter raccontare la storia dell’hockey milanese. Eri solito dedicare i tuoi ormai introvabili libri a chi non c’era più: a Tino Crotti e Aldo Federici campioni per l’eternità, a Ines, Franco, Giulio, Michele, Pier e Roberto che ci lasciarono prima che il sole risorgesse.
Arriverà il giorno che tornerà il ghiaccio in città, continuiamo a sperarlo pur credendoci sempre meno. Se succederà, quando succederà, il nostro pensiero non potrà che essere rivolto anche a te perchè in fondo “nessuna notte è tanto lunga da impedire al sole di risorgere”. Ciao Leo, grazie!